Spostarsi a Bangkok é certamente un’impresa non facile per chi, appena giunto nella Città degli Angeli, intende districarsi per conto proprio fra le vie, i vicoli o i canali di questa metropoli che sembra infinita. Raggiungere un tempio, il Palazzo Reale o un mercato, può voler dire una perdita di tempo e di denaro in mezzi di trasporto per chi, nel suo itinerario di viaggio, ha deciso di dedicare solo pochi giorni alla visita della capitale della Thailandia.
A questo si aggiunge spesso la frustrazione di sentirsi talvolta presi in giro da qualche tassista con pochi scrupoli che, allo scopo di portare un malcapitato turista in posti che elargiscono modeste commissioni, non esita ad inventarsi qualche “innocente bugia” per ottenere il suo sleale profitto.
Eppure spostarsi a Bangkok non é poi così impossibile se si ha una vaga idea di come muoversi e se si seguono dei piccoli ma utili accorgimenti: la città é servita, in primo luogo, da una rete ferroviaria urbana, sia sotterranea che sopraelevata, di una certa modernità ed efficienza, costantemente in crescita, che collega fra loro le zone più commerciali. Inoltre un numero imprecisato di taxi (per la maggior parte corretti) attraversa giorno e notte le vie di Bangkok alla ricerca di passeggeri. Mototaxi, battelli e i famosi tuk tuk, completano il panorama dei trasporti cittadini, facendo diventare alla fine Bangkok, una città quasi facile da girare.
Asianitinerary.com, nel corso di un mese trascorso a Bangkok, ha sperimentato i vari mezzi di trasporto ed ha imparato qualche trucco per districarsi fra i meandri dei trasporti pubblici, che condivide volentieri con i suoi lettori.
Spostarsi a Bangkok con i mototaxi: I mototaxi sono il mezzo di trasporto più usato dai Thai per spostamenti brevi. Vengono usati normalmente per raggiungere arterie di scorrimento principali, fermate delle linee ferroviarie urbane o mete poco distanti anche se, non di rado, si utilizzano per avventurarsi anche più lontano. In ogni zona della città, negli angoli strategici, si possono trovare gruppi di motorini in attesa i cui autisti, muniti di regolare licenza, indossano casacche colorate e contraddistinte da un numero scritto in caratteri occidentali sul lato anteriore e in caratteri thai sul dorso. Il costo parte da un minimo di 20 baht a corsa (circa mezzo euro) per le destinazioni più vicine ed aumenta sulla base della distanza da percorrere. Senza dubbio sono il mezzo migliore per muoversi nelle ore di traffico intenso grazie alla loro capacità di sfruttare ogni minimo spazio disponibile, ma l’osservazione delle regole non sembra essere una delle loro doti principali: raramente hanno un casco per il passeggero, non esitano ad andare contro mano o sui marciapiedi e alcuni di loro aggrediscono gli spazi che gli si presentano con un po troppa disinvoltura. Sembrano godere di una certa tolleranza da parte della polizia stradale e di un certa attenzione da parte degli automobilisti. Anche se talvolta possono chiedere agli stranieri una tariffa più alta che ai thailandesi, in generale sono onesti, tanto più che i prezzi sono indicati su un cartellone artigianale “chiaramente” esposto in lingua thai nelle loro aree di sosta.
Spostarsi a Bangkok con i taxi: un metro quadrato di spazio nel quale stare comodamente seduti, la calura esterna che sembra non esistere grazie all’aria condizionata, mentre fuori il traffico cittadino imperversa nel suo ordinato disordine, fanno del taxi-meter (taxi a tassametro) il mezzo di trasporto più comodo di Bangkok oltre che uno dei più economici, se il conducente si degna di azionare il tassametro, dato che la tariffa parte da 35 baht (poco meno di un euro) per aumentare gradualmente, sempre di pochi baht, su una base di chilometri e di tempo. Eppure é proprio il taxi che, come si accennava in precedenza, potrebbe creare qualche problema al passeggero che non conosce le regole. Girando per Bangkok, ho notato due tipi di taxi, due filosofie di lavoro opposte ed in netto contrasto fra loro.
Da una parte ci sono i tassisti che attendono i clienti fuori da centri di importanza turistica (hotel, bazar notturni, monumenti). Questi, confidando sul fatto che i turisti possano non essere a conoscenza delle regole, invece di utilizzare il tassametro obbligatorio, propongono una tariffa fissa che generalmente e’ almeno il doppio del reale valore della corsa. A chi garbatamente richiede l’uso del tassametro, altrettanto garbatamente viene opposto un rifiuto accompagnato da improbabili scuse che il cliente ignaro accetta come vere.
L’altro aspetto negativo di questa categoria di tassisti é rappresentata dalla tendenza a voler portare la gente in posti scelti da loro, tentando di non soddisfare la richiesta dell’utente giustificando le loro proposte alternative sostenendo, ad esempio, che “la vostra destinazione é chiusa, ma ci pensa lui a portarvi in un altro posto che vale la pena di visitare”. Niente di allarmante, sia ben chiaro, ma se si accetta la loro proposta ci si potrebbe ritrovare in un negozio di gioielli, non necessariamente di buona qualità, dove il tassista sarà premiato con un compenso mentre il malcapitato utente verrebbe punito con una inutile perdita di tempo.
Il comportamento migliore da adottare é un gentile rifiuto all’offerta del tassista, allontanarsi di qualche decina di metri ed attendere sul ciglio della strada uno dei tanti taxi di passaggio che, normalmente, sono molto più corretti: questi si notano per una luce rossa posta sulla parte sinistra del parabrezza che li indica come “liberi” e al momento della partenza attivano il tassametro senza tante esitazioni, portandovi alla vostra destinazione senza complicazioni o proposte alternative.
Un consiglio: il livello dell’Inglese é molto basso, quindi le possibilità di incomprensioni sono effettivamente plausibili. Per eliminare ogni possibilità di equivoco potrebbe essere utile farsi scrivere da qualcuno il nome e l’indirizzo della vostra destinazione in lingua tailandese. Se si vuole rientrare al proprio hotel, é opportuno munirsi in precedenza di una carta da visita dell’hotel dove alloggiate, su cui sono specificati, sempre in lingua thai, nome ed indirizzo.
Spostarsi a Bangkok con i tuk tuk: Il tuk tuk é sicuramente il mezzo di trasporto più caratteristico di Bangkok. Una specie di triciclo a motore che ricorda l’Ape della Piaggio. Aperto su tutti i lati offrirebbe lungo il percorso una piacevole sensazione di ventilazione, tuttavia, con l’aumento del traffico cittadino, la sensazione di ventilazione é diventata un po meno piacevole a causa dei gas di scarico.
I tuk tuk non sono dotati di tassametro, quindi il prezzo va a contrattazione la tariffa, tuttavia, risulterà sempre maggiore di quella dei taxi-meter. Se a questo aggiungiamo lo smog e lo stile di guida, molto spesso non proprio ortodosso, il tuk tuk diventa un mezzo da usare poco per gli spostamenti lunghi. Al tempo stesso rappresenta uno degli elementi caratteristici della città quindi, almeno una volta, andrebbe provato. Il consiglio e’ di provare l’esperienza su un tragitto molto breve, magari nel centro storico di Bangkok che tuttora non é servito dalle più moderne linee ferroviarie urbane, giusto per il gusto di assaporare anche questo aspetto di una Bangkok che sembrerebbe destinata col tempo a sparire. I tuk tuk infatti, a mio parere, a meno di un cambiamento di tendenza, sono destinati sempre più a perdere il confronto con i taxi, sia perché il comportamento degli autisti tende spesso alla ricerca di profitti extra (commissioni, prezzi fuori mercato), sia per la scarsa comodità offerta rispetto ai taxi.