Alcuni anni fa, mentre ero alla ricerca di informazioni sulla zona delle Andamane, mi sono imbattuto in questo articolo di Prasit Shinnakarn pubblicato nella rivista Phuket Bulletin di luglio del 2007. L’ho trovato molto interessante, e sono sicuro che piacerà anche a voi:
Ancor oggi, se si dovesse menzionare il nome di Pa Chee Wang lungo la costa delle Andamane, è quasi garantito che sareste visti con grande stupore. Pa Chee Wang nacque in un villaggio di pescatori della provincia Thailandese di Phang Nga chiamato Wang Gang Mor. Purtroppo, il suo bel viso era rovinato da un labbro leporino, e questo la costrinse a soffrire di depressione durante la sua adolescenza. Il nome ‘Wang’ significa infatti ‘bocca scheggiata’, e la gente del posto le ricordò sempre il fatto che lei non era come tutti gli altri. Finché un giorno la ragazza scomparve dal villaggio.
10 anni dopo, le navi commerciali che facevano le tratte tra Krabi, Phang Nga e Phuket spesso incontravano una certa piratessa, situazione che si verificò per anni, rendendo il mare delle Andamane un luogo di terrore. Si narrava di una femmina vestita di bianco e dal viso coperto, da evitare a tutti i costi. La gente diceva che era un piratessa crudele, avara e sanguinaria. Nel corso di ogni attacco, dava gli ordini al suo equipaggio dalla polena della nave. Si credeva che avesse una speciale formula magica di preghiera che fu la chiave del suo successo.
I marinai presto la soprannominarono Pa Chee Wang (Chee veniva dal suo abito da monaca). Era un vero flagello – nonostante i molti sforzi delle autorità per sbarazzarsi di lei e dei suoi compagni. Ben presto divenne una leggenda a tal punto che un personaggio locale scrisse su di lei un brano popolare che cantava della sua indistruttibilità verso gli uomini e della sua capacità di fermare le pallottole. Al giorno d’oggi, gli psicologi direbbero che fu il suo handicap al viso a portarla alla macchia come necessità di compensazione; altri affermerebbero che fu colpa del rifiuto da parte della sua comunità a sfregiarla moralmente.
Phraya Borirakphuthorn, il primo governatore di Phang Nga, fu chiamato informalmente Phraya Phang Nga Tab Lek (il governatore dal fegato di ferro), che veniva dal suo amore per le avventure. Il suo passatempo preferito era quello di andare a caccia, soprattutto di coccodrilli e di tigri. In quel periodo, Phang Nga veniva descritta come una città isolata, circondata da una foresta tropicale che era terreno di caccia di tigri del Bengala, coccodrilli di mare e d’acqua salmastra. Il Governatore andava a caccia in barca con i suoi amici, utilizzando una lancia al posto della pistola, anche se manteneva a disposizione le armi nel caso in cui le cose si fossero messe male. Così è logico che prima o poi avrebbe potuto tentare di sconfiggere Pa Chee Wang.
Si affrontarono un giorno di fronte a Koh Yao, un’isola nella baia di Phang Nga Bay ad est di Phuket. Phraya Borirak Bhuthorn intimò alla piratessa di arrendersi la quale, nera di rabbia per la provocazione, rispose a suon di colpi. Si dice che questa mancanza di compostezza le fece perdere la concentrazione e che il suo avversario capitalizzò su ciò con una vera e propria bordata. Pa Chee Wang radunò il suo equipaggio e, così facendo, si alzò in piedi e si espose. Il Governatore sparò il suo fucile e la carica colpì Pa Chee Wang in pieno petto. Il suo bianco vestito da suora fu presto macchiato di sangue rosso vivo mentre lottava per la vita. Ben presto morì.
Il governatore avvicinò la sua barca alla nave dei pirati, dichiarando vittoria. Questa fu la fine della vita della piratessa, e tutto ciò che restò di lei fu una canzone popolare.