Nascosti tra le maestose vette dell’Himalaya, gli abitanti delle remote comunità Gurung del Nepal incarnano una ricca cultura che si intreccia con le montagne che chiamano casa. Questa etnia, nota per la loro resilienza e adattabilità, ha mantenuto tradizioni millenarie che spesso svelano la loro profonda connessione con la natura circostante. Tra le loro pratiche più distintive e misteriose, la raccolta del miele allucinogeno occupa un posto di rilievo.
I Gurung sono conosciuti per la loro abilità unica nella raccolta del miele delle gigantesche api dell’Himalaya, un’arte tramandata da generazioni. Ma ciò che rende questa pratica ancora più affascinante è il tipo speciale di miele che cercano: il miele allucinogeno, noto localmente come “mad honey” o “miele pazzo”. Questo miele, prodotto dalle api Apis dorsata laboriosa, contiene una sostanza psicoattiva chiamata grayanotossina, derivata dal polline di rododendro che le api raccolgono.
La raccolta di questo miele è un’impresa rischiosa e richiede un coraggio straordinario da parte dei Gurung. Le api giganti sono infide guardiane del loro prezioso alveare, e per raggiungere il nettare, i raccoglitori devono arrampicarsi su ripide pareti rocciose, spesso a centinaia di metri di altezza, protetti solo da rudimentali cesti di vimini e fumi di erbe per placare le api. Nonostante i rischi, la ricompensa è considerata degna, poiché il miele allucinogeno è altamente ricercato per le sue presunte proprietà medicinali e psicoattive.
La tradizione della raccolta del miele allucinogeno tra i Gurung è intrisa di miti e leggende. Si dice che il consumo moderato di questo miele abbia effetti stimolanti e rinvigorenti, ma anche visioni e allucinazioni che portano coloro che lo assumono in uno stato di coscienza alterata. È stato riportato che i Gurung utilizzano il miele pazzo in cerimonie religiose, rituali sciamanici e persino come afrodisiaco.
Tuttavia, con l’avvento della modernizzazione e i cambiamenti ambientali, la pratica della raccolta del miele allucinogeno tra i Gurung è minacciata. La deforestazione, l’inquinamento e il cambiamento climatico mettono a rischio gli habitat delle api e dei rododendri, compromettendo la produzione del prezioso nettare. Inoltre, le restrizioni normative e i crescenti rischi per la sicurezza stanno riducendo il numero di raccoglitori disposti a intraprendere questa impresa pericolosa.
Nonostante le sfide, i Gurung rimangono devoti custodi della loro tradizione millenaria. La raccolta del miele allucinogeno non è solo un atto di sopravvivenza, ma anche un tributo alla loro profonda connessione con la natura e una testimonianza della loro eredità culturale unica. Mentre il mondo cambia intorno a loro, i Gurung continuano a guardare alle montagne con rispetto e gratitudine, sapendo che nelle loro vette celano segreti che solo pochi coraggiosi sono disposti a scoprire.
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