Koh Phi Phi è una delle più note destinazioni in Thailandia, e si trova nel Mar delle Andamane. Il solo nome Koh Phi Phi evoca immagini di spiagge incontaminate, barriere coralline ed angoli di paradiso.
L’obiettivo del viaggio in motoscafo era di vedere coi miei occhi le bellezze naturali che l’arcipelago di Krabi ha da offrire. Ero nelle mani esperte di uno dei migliori operatori turistici della zona: Koh Phi Phi Tour, una società che ha guadagnato popolarità negli ultimi anni e ora si distingue dal resto. Alle otto di mattina incontrammo il supervisore del tour nel suo ufficio. La guida era un affabile uomo Thai di mezza età che parlava un inglese fluente. Diede istruzioni al suo staff, e alle 8.30 l’ancora fu ritirata ed il motore venne avviato: iniziavamo il viaggio verso la magica Koh Phi Phi.
Era una giornata particolarmente pulita, il mare era calmo, il sole scaldava l’aria. La forma montagnosa di Koh Phi Phi si poteva chiaramente scorgere in lontananza. La barca saltò sulle dolci onde del mare aperto mentre la forma di Phi Phi Don, la più grande dell’arcipelago di Koh Phi Phi, si avvicinava. Passammo dal capo di Laem Tong, a Koh Phi Phi Don, e continuammo lungo il lato ovest dell’arcipelago; il capitano navigò nei pressi dell’isola per darci una chiara visione dei magnifici colori delle scogliere interamente coperte da una fitta vegetazione tropicale. Sulla baia di Koh Phi Phi Don erano ancorate barche a vela e barche tradizionali longtail; i turisti facevano il bagno, apprezzando le acque cristalline. Una fila di palme punteggiavano la costa e dominavano l’orizzonte, fornendo un’ombra naturale che funge da copertura per gli hotel presenti sull’isola.
La nostra prima tappa della giornata, ad un’ora da Ao Nang, fu Maya Bay, a Koh Phi Phi Ley, il luogo dove si svolsero le riprese del film “The Beach”. Arrivammo decisamente prima della folla di turisti che visitano giornalmente l’isola, e ci lasciarono su di una meravigliosa spiaggia sabbiosa dove presimo il sole, nuotammo ed esplorammo la baia. Il panorama era mozzafiato. Un paio di percorsi portano all’interno dell’isola, ma a breve distanza, fitti blocchi di rigogliosa vegetazione bloccano la strada per le colline. Ci fermammo sulla sabbia, osservando la vegetazione delle scogliere che si rifletteva nell’acqua creando una variegata tavolozza di verdi e blu acquamarina. Uno sguardo al cielo sopra di noi ci premiò con la vista di una grande aquila reale che volò in cerchio prima di scomparire dietro la cima di una montagna.
La nostra barca salpò proprio quando la baia cominciava ad affollarsi di una moltitudine di grandi imbarcazioni turistiche e motoscafi veloci; superata la punta meridionale dell’arcipelago, ci fermammo per fare snorkeling vicino alla baia di Ao Loh Samah. Ci diedero maschere e boccagli, giubbotti di salvataggio a chi li desiderava, e ci lasciarono liberi di nuotare attorno alla zona per una mezz’oretta, mentre l’equipaggio della barca dava da mangiare pezzi di pane ai pesci che ci circondavano. L’acqua era calda e trasparente, profonda dai 10 ai 20 metri; i pesci abbondavano in quantità e in varietà e il tempo concesso passò in un istante. Avvistamo pesci leone, pesci anemone a striscie bianche ed arancioni, pesci pappagallo dai colori dell’arcobaleno, meravigliosi pesci a forma di luna a striscie gialle e nere, e diverse specie di vongole giganti che si nascondevano dentro le loro enormi conchiglie non appena ci avvicinavamo. Ed erano solo alcune delle oltre 500 specie di pesci che dipendono principalmente dalle barriere coralline del Mar delle Andamane, che usano i coralli come loro habitat naturale e come luoghi di riparo, e che si cibano delle risorse alimentari associate alla barriera corallina.
La laguna di Ao Phi Ley, a pochi minuti di distanza, fu la sosta successiva; questa è una baia chiusa nella sua quasi totalità dalle alte scogliera calcaree dell’isola, che la fanno sembrare un lago. Fecimo un po’ di snorkeling, dopodiché il capitano circumnavigò l’interno della baia, avvicinandosi alle sottili ed alte fessure nelle rocce circostanti, le loro pareti ricoperte da una giungla impenetrabile. Su alcuni rami di alberi che crescevano in altura riposavano pipistrelli giganti appesi a testa in giù, le loro nere sagome appena visibili, mimetizzate tra i milioni di foglie di color verde scuro.
La visita alla grotta Viking Cave, che si trova nella parte nord-est di Koh Phi Phi Ley, è purtroppo limitata in quanto i turisti non sono autorizzati a sbarcare. Questa grande grotta è considerata sacra dalla gente del posto e dai raccoglitori dei famosi nidi di rondine, che si arrampicano su ripide scale di bambù per accedere alle viscere della grotta, dove si trovano i nidi. All’interno della grotta ci sono antiche illustrazioni di elefanti e di vari tipi di imbarcazioni provenienti da altre parti del mondo; si ritiene che siano state disegnate da mercanti del mare o da pirati, visto che si pensa che questa zona sia stata un punto di sosta nelle antiche rotte marine per le barche in cerca di riparo dalle tempeste.
L’attività successiva fu un’eventuale tappa per fare snorkeling nella Ladin Bay, le cui acque poco profonde permettono una visione nitida di un’incredibile varietà di coralli. Le barriere coralline sono costituite da diversi tipi di coralli che sono formati da calcio, e che crescono grazie ad un piccolo organismo che può sopravvivere solo in acque tropicali. Avvistammo coralli cavolfiore, coralli dalle corna di colore giallo e marrone, coralli fungo, coralli cespuglio, coralli cervello, coralli tavola, anemoni di mare e pure un enorme colonia di ricci di mare, il loro singolo occhio di colore arancione che ci osservava dal basso e loro spine che minacciavano chiunque si azzardasse ad atterrare accidentalmente a piedi nudi su di essi.
Era mezzogiorno e l’intensa attività fisica ci aveva fatto venire fame. Il motoscafo attraccò nella baia di Loh Dalam, a Koh Phi Phi Don; rimasimo tutti sorpresi dall’abbondante e delizioso menù dello spazioso ristorante scelto, un dettaglio importante per una ditta che anche in questo si distingue dai suoi concorrenti.
L’equipaggio di Koh Phi Phi Tour tornò poi a bordo per riassettare la barca mentre noi ci bevevamo il caffè nel ristorante. Giunta l’ora di partire, ci imbarcammo ed il motoscafo ci portò verso l’ultima tappa da snorkeling: Hin Klang è un luogo così pieno di coralli e di pesci che in un certo senso coronò l’intera giornata dedicata al mare ed alle sue meraviglie. E per finire in bellezza, dopo lo snorkeling ci aspettava un’eccellente sorpresa: un gruppo di delfini stava nuotando attorno alla nostra barca, e le loro pinne emergevano di tanto in tanto dall’acqua. Il conducente non perse tempo e mise in pratica le sue capacità, muovendo il motoscafo a velocità media e seguendo una rotta che ruotava in cerchio. I delfini, attratti dalle onde che la barca formava girando in tondo, le seguivano e gioiosi saltavano fuori del mare col corpo intero, un corpo grande e pesante che si capovolgeva in aria come se fosse di piuma, spinto dalla loro enorme forza. Continuammo questo giochino per alcuni minuti, ed altri delfini si unirono al gruppo iniziale, nuotando molto vicino alla nostra barca – e anche sotto di essa; ne potevamo vedere le forme massicce sott’acqua. Fu un’esperienza entusiasmante che lasciò tutti noi senza parole, mentre le nostre macchine fotografiche cercavano di ottenere alcune foto decenti dell’evento.
Fu con questo dolce pensiero che sbarcammo nell’ultima tappa della giornata, l’isola di Koh Mai Pai o Bamboo Island. Koh Mai Pai, non lontano da Koh Yung, è considerata da molti l’isola più bella e perfetta di Krabi. Ha spiagge meravigliose ed un enorme ed impressionante barriera corallina che si estende dal nord al sud dell’isola; Koh Mai Pai è il luogo ideale per rilassarsi, passeggiare lungo la sua sabbia bianca e cristallina e facendo l’ultimo bagno del tour.
La giornata era ancora stupenda e il nostro giro stava volgendo al termine. L’avvicinamento ad Ao Nang fu rapido e piacevole, ma in prossimità di Chicken Island potemmo avvistare delle nubi scure che si stavano formando sulla costa. Durante gli ultimi minuti del viaggio il motoscafo dovette affrontare alcune forti onde che progressivamente crescevano in dimensione. Il sole scomparve, e la dolce brezza diventò un vento forte e freddo. Nel momento in cui scendemmo dalla barca saltando sulla spiaggia di Ao Nang, il cielo si aprì e una pioggia fitta iniziò a cadere al suolo. Ringraziammo la disponibile ed attenta guida nonché l’equipaggio, e ci incamminammo verso casa.
Si potrebbe affermare che, con i 18 chilometri di barriera corallina che circondano l’arcipelago di Koh Phi Phi e le zone adatte a fare snorkeling e a calarsi in un meraviglioso mondo di acque di superficie o profonde dove osservare pesci e coralli, divertirsi in una gita in barca a Koh Phi Phi dovrebbe essere praticamente garantito. Anche se ciò corrisponde in un certo modo alla verità, devo spendere una parola per congratularmi con Koh Phi Phi Tour e con il loro personale, che ha garantito che tutto fosse ben organizzato e come da programma. La dedizione dell’equipaggio ci ha assicurato una giornata in mare piacevole e senza problemi: ci sentivamo nelle mani di professionisti e per questo potemmo davvero godere di questa magnifica esperienza. Tutte le gite in barca di Koh Phi Phi Tour includono trasferimento andata e ritorno da/per l’hotel, acqua da bere e bevande analcoliche, frutta di stagione, pranzao e giubbotto di salvataggio.
Un ultimo punto da notare è che sia la guida che l’equipaggio ha confermato che i delfini sono stati solo una parte della nostra fortuna. Non era mai accaduto prima in uno dei loro tour a Koh Phi Phi, fu un evento insolito, non aspettatevi perciò di vedere i delfini durante il vostro tour. Ma potreste essere fortunati…