Hua Nok, I CONCORSI DI CANTO DEGLI UCCELLI Thailandesi

  • A few locals exited before the contest in Koh Klang, Krabi - Photo By Guglielmo Zanchi
  • Feathered competitors sit in their cages during a bird-singing competition in Thailand's southern province of Narathiwat
  • Birds sit in their cages during the competition
  • A contestant displays a bird in an elaborate bamboo cage
  • A bird owner from Malaysia hangs his feathered competitor
  • A bird awaits the start of the competition
  • The Red-Whiskered Bulbul is the most common and prized bird used in singing competitions in Thailand - Photo By Guglielmo Zanchi
  • The final check before a competition in Koh Klang, Krabi - Photo By Guglielmo Zanchi
  • Preparing the cages for the singing contest - Photo By Guglielmo Zanchi
  • A villager holds a beautiful Red-Whiskered Bulbul - Photo By Guglielmo Zanchi
  • A traditional carved wooden cage - Photo By Guglielmo Zanchi
  • More than 1,600 birds from Thailand, Malaysia and Singapore took part in the annual contest

Si tengono in tutta la Thailandia ma sono particolarmente popolari nel sud del paese, da Koh Samui a Phuket, da Krabi a Yala, Narathiwat e Pattani: le gare colorate e tradizionali di canto degli uccelli, chiamate Hua Nok, sono una parte affascinante della cultura thailandese. Migliaia di spettatori affollano i maggiori concorsi, con centinaia di concorrenti provenienti dalla Thailandia, dalla Malesia e da Singapore.

GLI UCCELLI

Il Bulbul dai baffi rossi è l’uccello più comune e pregiato utilizzato nelle gare di canto in Thailandia – Foto di Guglielmo Zanchi

L’allevamento di uccelli per le gare di canto è principalmente un passatempo popolare dei pescatori musulmani. Diverse specie di simpatici uccelli canori Nok Krong Hua Juk, o Bulbul a guance rosse, risiedono nella natura circostante. I locali che si dedicano a questo hobby hanno solitamente sensi acuti e riescono a individuare i nidi di questi uccelli, a volte completi di pulcini o di uova verdi brillanti, sia a terra che sui rami degli alberi.

Il numero di uccelli posseduti da una famiglia locale è di solito sinonimo di ricchezza, poiché un uccello Juk può costare dai 100 a 3000 dollari. Alcune famiglie benestanti arrivano a possedere anche più di un’esemplare speciale. Questi bellissimi uccelli hanno una particolarità: solo i maschi hanno una voce distintiva, e il genere non viene scoperto fino a quando gli uccelli crescono. Da adulti, le femmine vengono generalmente rilasciate perché di scarsa utilità per i villaggi; tuttavia, abituate al comfort del cibo quotidiano e troppo spaventate dal cambiare ambiente e incapaci di trovare cibo, alla fine tornano alla sicurezza delle loro gabbie.

Un uccello attende l’inizio della competizione

Questo hobby coinvolge intere famiglie: gli uomini addestrano gli uccelli facendogli ascoltare una registrazione che riproduce la voce di un uccello che ha vinto molte gare, in modo che possano imitarlo; gli uccelli che si esibiscono meglio verranno portati alle competizioni e saranno nutriti dai bambini con vermi che possono costare fino a 10 centesimi ciascuno. Le donne sono orgogliose della buona voce degli uccelli dei loro mariti e motivano il continuo impegno degli uomini a far cantare sempre meglio i loro uccelli.

Gli uccelli sono tenuti in ornate gabbie di bambù e legno drappeggiate con tessuti elaborati e colorati, che fungono da decorazione per molti negozi e case locali. I proprietari di uccelli li spruzzano regolarmente con acqua per rinfrescarli e li portano nelle loro gabbie per “giri di intrattenimento” sul retro dei loro veicoli pick-up.

LA COMPETIZIONE

Alcuni locali usciti prima della gara a Koh Klang, Krabi – Foto di Guglielmo Zanchi

Il terreno della gara è attrezzato con una griglia di metallo alta circa tre metri che assomiglia a grandi stenditoi per panni, o a volte da pali alti 5 metri dove le gabbie ornamentali contenenti gli uccelli vengono issate su appositi ganci. Adagiati nelle loro gabbie, gli uccelli si posano sui pali in attesa del loro turno di canto.

Il cronometrista si trova su una piattaforma con il suo equipaggiamento: un fischietto, un microfono, un grande vaso di vetro trasparente pieno d’acqua e una ciotola di latta ornamentale con un buco sul fondo. Quando lascia cadere la ciotola di latta, questa si riempie gradualmente d’acqua e affonda. Appena tocca il fondo del vaso, il fischio suona e i giudici ascoltano due uccelli a turno, indicando il numero di volte che canta ciascun uccello tenendo alzate le dita. Ogni sessione dura all’incirca 20-25 secondi. I turni sono solitamente quattro, durante i quali ogni uccello deve cantare almeno tre volte per avanzare al turno successivo. Da notare che gli uccelli Bulbul cantano a brevi raffiche. La vittoria è determinata dal numero di volte che l’uccello canta in un determinato periodo.

Al concorso annuale hanno preso parte più di 1.600 uccelli provenienti da Tailandia, Malesia e Singapore

Ci sono poi molte urla e fischi da parte dei proprietari, mirati a incoraggiare i loro uccelli a cantare. Quando il secondo fischio suona, i giudici segnano le schede appese alle gabbie con il numero di volte che l’uccello ha cantato nel turno – gli uccelli esperti possono trillare fino a otto volte in un turno! Ma non tutte le gare riguardano solo il numero di volte che canta ciascun uccello; in alcune competizioni meno comuni, i giudici assegnano punti ai canti degli uccelli in base all’intonazione, alla qualità e alla chiarezza della voce, alla melodia, al volume e persino al modo in cui gli uccelli saltellano nelle loro gabbie mentre cantano. Man mano che la competizione procede, i numeri si riducono man mano che gli uccelli non riescono a tenere il passo, finché alla fine viene dichiarato un vincitore. La valutazione è ovviamente altamente soggettiva, e possono sorgere dispute accese tra giudici e proprietari di uccelli.

L’ESPERIENZA

Spettatori osservano l’esibizione degli uccelli

Per un estraneo, assistere a una gara di uccelli canori può essere un’esperienza piuttosto confusa, poiché sono piuttosto caotiche: c’è molto urlare e vociare, decine di persone fischiano e agitano le mani, e ci si chiede come i giudici possano sentire qualcosa in quel caos, ma sono ben addestrati a sentire gli uccelli ed isolare il caos attorno! Le competizioni principali come quella nella provincia di Narathiwat possono attirare centinaia di concorrenti, con premi in denaro che possono arrivare fino a 30.000 dollari!

Esistono diverse competizioni fisse settimanali e annuali tenute in grandi arene, mentre le piccole competizioni di solito si svolgono di domenica nei principali luoghi di gara praticamente in ogni piccolo villaggio delle province del sud della Thailandia. Le competizioni più piccole e meno interessanti possono spuntare ovunque e possono coinvolgere colombi invece che Bulbul, ma queste sono rare.

Un proprietario di uccelli della Malesia appende il suo concorrente pennuto

Andare a una gara di canto degli uccelli è un’esperienza colorata e unica, e visitatori e passanti sono spesso invitati ad assistere; i proprietari degli uccelli sono sempre accoglienti e disponibili a spiegare il processo – se qualcuno di loro parla inglese, ovviamente. E se si vuole partecipare… gabbie e uccelli di diversa qualità e prezzo possono essere acquistati nei negozi delle città principali di Phuket e Koh Samui.

Quindi, se mai vi trovaste a zonzo in Thailandia su di un motorino noleggiato durante un fine settimana, basta tenere gli occhi aperti: potreste avere la fortuna di vedere un gruppo di persone attorno a gabbie ornate all’inizio di una competizione canora di uccelli, e divertirvi incredibilmente!

Per ascoltare il PODCAST sui concorsi canori degli uccelli in Thailandia, CLICCARE QUI.

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About the author

Thomas has a university background in the UK and in Latin America, with studies in Languages and Humanities, Culture, Literature and Economics. He started his Asian experience as a publisher in Krabi in 2005. Thomas has been editing local newspapers and magazines in England, Spain and Thailand for more than fifteen years. He is currently working on several projects in Thailand and abroad. Apart from Thailand, Thomas has lived in Italy, England, Venezuela, Cuba, Spain and Bali. He spends most of his time in Asia. During the years Thomas has developed a great understanding of several Asian cultures and people. He is also working freelance, writing short travel stories and articles for travel magazines. Follow Thomas on www.asianitinerary.com

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