Bali – Percorso in un’isola da vacanze

Bali, l’isola da vacanze per antonomasia, mi ha accolto bene sin dall’arrivo sulla sua superfice: all’aereoporto Ngua Rai sono subito rimasto impressionato dalla ricchezza dell’arte balinese esposta nel complesso aereoportuale. La vacanza iniziò su di un taxi locale in direzione Ubud, sulle colline. Il centro di Denpasar, la capitale dell’isola, è a soli 30 minuti di auto e facilmente raggiungibile. In città ci fermammo a mangiare qualcosa in un ristorante locale. Il cibo Balinese è semplice e gustoso, e per chi non lo conosce o non è familiare con la cucina balinese, niente panico: dappertutto ci sono fast food e ristoranti internazionali. Una volta raggiunta la nostra destinazione, Ubud, ci sistemammo nella camera d’albergo per la notte.

Il giorno dopo lo dedicammo alle visite ai tempi. Mi alzai molto presto per raggiungere il Tempio Besakih, che si trova sulle pendici del vulcano più alto di Bali, il Monte Agung Kunung, un colosso ancora attivo. Durante il tragitto, il minivan raggiunse il paese di Kintamani e fece un detour per visitare il Lago Batur, il più grande dei laghi vulcanici presenti sull’isola. Al tempio, affittai un sarong e mi cambiai per mescolarmi meglio con la gente del posto e per rispetto della cultura balinese. Besakih incorpora complessivamente 30 piccoli templi. Il tempio principale è fatto di pietre scolpite, con un tetto di foglie di palma nera.

Ci volle poi un’ora per raggiungere la nostra prossima destinazione: Tanalot. Le strade di Bali sono molto strette e sembrava che tutte le auto fossero dirette allo stesso posto; il traffico in alcuni punti risultava davvero fastidioso. Il tempio di Tanalot è arroccato in gran parte su uno sperone roccioso che negli orari di alta marea viene completamente circondato dall’acqua dell’Oceano Indiano. Raggiungere il tempio a piedi è perciò possibile solo quando la marea è bassa. L’area sottostante il roccione è sede di una piccola grotta all’interno della quale vivono due serpenti considerati sacri, visto che i balinesi credono che siano lì per proteggere la struttura. Grazie anche ad una sorgente che sgorga dal sottosuolo, Tanalot assomiglia più ad un tabellone dipinto che a qualcosa di reale. Il tempio di Tanalot si presta a dei tramonti spettacolari: l’atmosfera è davvero magica durante gli ultimi minuti di luce del giorno, e l’effetto può essere paragonato a quello sperimentato a Laem Promthep, a Phuket. Arrivammo al momento giusto; i colori erano incredibili e donavano un’aura speciale ad uno scenario già di per sé straordinario.

La cena fu un’esperienza in sé. I numerosi ristoranti che occupano i due chilometri della spiaggia di Jimbaran servono pesce e frutti di mare freschi su tavoli situati proprio sulla spiaggia, per godere di una sensazionale brezza marina mentre vari musicisti si spostano da un tavolo all’altro e creano un’atmosfera romantica. Le ultime ore del giorno le passammo lungo la Legian Road, dove vissi l’atmosfera notturna di Bali: un posto ambito dai visitatori stranieri, con ristoranti, pub, negozi di souvenir, prodotti di marca e rilassanti centri massaggi e benessere.

Il secondo giorno mi misi in mano ad una guida locale per una gita nei dintorni di Ubud, un luogo pittoresco che ha una strada intera lunga chilometri piena di negozi di souvenir balinesi, negozi d’arte, ristoranti e musei. Sullo sfondo, campi di riso terrazzati e alte colline tipiche della contea di Ubud. Da qui, procedemmo fino ad arrivare a Kintamani e poi alla vicina Tampaksiring, la fonte sacra; i balinesi credono infatti che gli Dei aiutino i malati e gli sfortunati che si fanno il bagno in questa sorgente ad allontanare disgrazie e malattie.

Ci misimo ben più di tre ore di guida lungo curve strade fiancheggiate da forti pendenze per arrivare a Lovina, avamposto turistico nel nord di Bali. Il viaggio mi ha fatto ricordare il tragitto da Chiang Mai a Mae Hon Son, nel nord della Thailandia. Arrivammo a Lovina che era già buio e ne approfittammo per andare a letto presto.

La mattina dopo, quella dell’ultimo giorno della vacanza, mi svegliai alle 5:30 per unirmi ad un giro in barca per osservare i delfini. Ci vollero solo 10 minuti per avvistarli lungo la barriera corallina: si lanciavano fuori dall’acqua facendo salti fantastici. È stata un’esperienza a dir poco emozionante. Più tardi trascorsi un paio d’ore sulla spiaggia di Lovina, ammirando la sua distesa di 8 chilometri di sabbia nera provienente dalla lava vulcanica; uno spettacolo unico.

Ma aimè la mattina dopo arrivò e con lei il momento di raggiungere l’aeroporto per il nostro volo di ritorno. Quei pochi giorni passarono così in fretta che mi sentii quasi costretto a ritornare a Bali, l’isola magica. E detto fatto ci tornai; recentemente ci ho pure vissuto per ben 4 mesi!

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About the author

Thomas has a university background in the UK and in Latin America, with studies in Languages and Humanities, Culture, Literature and Economics. He started his Asian experience as a publisher in Krabi in 2005. Thomas has been editing local newspapers and magazines in England, Spain and Thailand for more than fifteen years. He is currently working on several projects in Thailand and abroad. Apart from Thailand, Thomas has lived in Italy, England, Venezuela, Cuba, Spain and Bali. He spends most of his time in Asia. During the years Thomas has developed a great understanding of several Asian cultures and people. He is also working freelance, writing short travel stories and articles for travel magazines. Follow Thomas on www.asianitinerary.com

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