Ho guardato negli occhi Suma alla ricerca di un segno di riconoscimento. Dovevo sapere: potrebbe davvero questo grande ed agile orangutan condividere la Storia con me? Siamo davvero in qualche modo legati?
Nel settembre del 2011, Michael Ingram ed io volammo da Pekanbaru a Medan, nel nord di Sumatra. Il parco è quasi completamente situato entro i confini del Nord di Sumatra, ma si estende fino alla provincia dello Aceh nel nord, e tocca perfino la provincia di West Sumatra, nel sud. Eravamo in viaggio per il Parco Nazionale di Gunung Leuser per trascorrere del tempo con gli oranghi di Sumatra. La nostra missione era quella di divertirci, mentre le nostre mogli sbrigavano importanti lavori per migliorare l’istruzione dei figli di espatriati della specie umana.
Il brusco atterraggio presso l’Aeroporto Internazionale Polonia di Medan mi fece riflettere sui progressi della tecnologia in grado di inviare l’uomo nello spazio. Perché allora non è ancora possibile far fare ad un aeroplano un atterraggio ‘liscio? Caos frenetico è la descrizione che dettimo alla sala di raccolta bagagli dell’aereoporto. Ci siamo difesi tra la folla e in qualche modo siamo riusciti ad afferrare i nostri bagagli dal carosello. Appena usciti dall’aeroporto siamo stati accolti da Pak Effendi, la nostra guida. Il lavoro di Effendi era quello di intrattenerci ed informarci durante le tre ore di rotta da Medan a Bukit Lawang, un villaggio che confina con il parco nazionale.
Effendi ci diede un pò di nozioni sulla storia degli oranghi. Non sapevo che ci fossero solo due specie di orango del mondo – l’Orango del Borneo (Pongo pygmaeus), e l’orango di Sumatra (Pongo abelii). In realtà, la parola inglese ‘orangutan’ è una contrazione di ‘orang’ e ‘Hutan’, che in Bahasa Indonesia significa ‘gente della foresta’. L’orango è una delle Grandi Scimmie, un membro della Famiglia Hominidae. Questa famiglia comprende anche tre scimmie africane, il gorilla, lo scimpanzé comune e lo scimpanzé pigmeo o Bonobo. Anche noi esseri umani siamo fieri membri di questa famiglia.
Effendi si avvalse anche di una controversa ricerca che afferma che il patrimonio genetico delle più grandi scimmie è al 98% identico a quello degli esseri umani. Ci disse che gli oranghi sarebbero in grado di parlare, ma hanno semplicemente ‘scelto’ di non parlare. Sorrise e disse: “Sanno che se un giorno si mettessero a parlare, il governo li metterebbe subito a lavorare”. L’orango di Sumatra è una specie fortemente minacciata. Nel 1973 due zoologi svizzeri, Regina Frey e Monica Boerner, fondarono un centro di riabilitazione a Bukit Lawang per salvare l’orango di Sumatra. Il programma fu intrapreso per restituire oranghi in cattività alla foresta pluviale.
A Bukit Lawang attraversammo un ponte sospeso sul fiume Bohorok e raggiungemmo l’Eco Lodge. Il lodge è in stile rustico e i suoi giardini meravigliosamente curati; un contesto idilliaco cullato dal suono rilassante delle acque impetuose del fiume Bohorok. Ci sistemammo nelle nostre camere e incontrammo Silo, la nostra guida per il trek della mattina successiva.
Partimmo alle 8 del mattino, e rimasimo sorpresi nel vedere che Effendi si univa all’escursione. Effendi fuma come una piantagione di olio di palma , ed ha una gamba menomata da un incidente in moto, ma era pronto ad unirsi. Silo, Effendi, Michael ed io attraversammo una piccola piantagione di caucciù che separava il lodge dal parco nazionale. Il nostro primo incontro con la fauna selvatica fu con una scimmia Thomas Leaf. Ero molto curionso di incontrare questo membro della famiglia dei Langur. Silo gettò pezzi di banana su di un ramo di un albero e il Thomas Leaf arrivò a raccoglierli, mangiandoli uno alla volta mentre risaliva il ramo. Continuammo sul percorso per un’altra mezz’ora prima che Silo avvistasse Suma, un orango femmina che stava oziando in un nido costruito tra i rami di un albero. Stava ad una discreta distanza da noi e sembrava piuttosto rilassata nella sua cuccia. Silo la chiamò per nome e agitò una banana, ma Suma non si mosse fino a che, per attirarla, Silo alzò un mucchio di banane sulla sua testa.
Mi sorprese che Silo desse da mangiare a questi primati nella foresta, soprattutto visto che Suma è un orango in cattività che è stato reintrodotto nella foresta attraverso il programma di riabilitazione. Da quando il governo indonesiano ha assunto il controllo del Centro di Riabilitazione Bohorok nel 1980, l’attenzione è cambiata dal servizio all’orango al servizio del turismo. E’ dal 1996 che il centro non riceve un nuovo orango. Nonostante questa sfortunata serie di eventi, il lavoro svolto a Bukit Lawang educa turisti e gente del posto sulla situazione degli orangutan, e facendolo ci da l’opportunità di passare un momento magico con questo magnifico primate nel suo ambiente naturale.
Quando Suma si sollevò lentamente dalla sua posizione comoda del nido, potemmo notare un cucciolo di orangutan a lei aggrappato. Suma aveva appena 15 mesi di età, ci disse Silo. Suma salì con il cucciolo appeso nel folto della foresta e, fuori della nostra vista, oscillò tra gli alberi fino a quando si trovò sopra di noi, sul lato opposto della pista. Poi lentamente scese, afferrando tronchi e rami e liane con tutte e quattro le mani. Silo commentò infatti che gli oranghi non hanno piedi, ma quattro mani. Una volta vicina al suolo, ma ancora al di sopra di noi, Suma si rese conto che le banane erano dall’altra parte del sentiero.
Fu interessante vederla cercare una soluzione al problema. Afferrò una liana penzolante con una mano, stabilizzò se stessa con le altre mani sui rami più grandi e cominciò a dondolare il corpo tra lo spazio sopra il sentiero. Il suo obbiettivo era quello di raggiungere un sottile tronco sul lato opposto. Una volta fatto ciò, si spostò facilmente tra gli alberi arrivando al suo premio. Divise le banane col cucciolo e rimase ancora un po’ ad intrattenerci. Siamo stati con Suma per circa mezz’ora. Si unirono altri turisti, e ci gustammo assieme la vista di Suma che permise al cucciolo di arrampicarsi solo, ma mai lontano dall’occhio vigile della madre.
Una volta accomiatatoci da Suma, Silo inizio’ una lunga discesa su di un sentiero meno battuto. Devo precisare che Michael ha una sbarra di titanio inserita nella gamba sinistra che va da metà stinco a metà coscia, il risultato di lesioni da baseball al liceo, e questo gli limita così tanto la gamma di movimento di questa gamba che anche salire le scale è una sfida. Ricordai a Michael che eravamo i clienti paganti e lo incoraggiai ad optare per il ‘Sentiero dei Polli’. Effendi ci aveva infatti detto che ci sono tre scelte di sentieri nel bosco: il sentiero dei polli, il sentiero di famiglia e l’escursione rigorosa. Avevamo detto chiaramente ad Effendi che la pista dei polli era perfetta per noi. Una volta raggiunto il letto del torrente in fondo alla pista, osservai preoccupato la salita imminente. Mi voltai verso Silo e dissi con incredulità: “Ti avevamo detto che Michael ha una gamba malridotta, vero?” Silo con calma rispose: “Sì, tranquilli. D’ora in avanti andremo più piano”. Sapendo che non c’era alcuna altra opzione possibile arrivati a questo punto, scossi la testa e mi incamminai. Alla sommità ci fermammo per una sosta e uno spuntino di frutta – arance, rambutan e, ovviamente, banane.
Dopo la pausa proseguimmo sul sentiero e scorgemmo un gruppo di scimmie Macaco dalla coda lunga. Ci fermammo per studiare i macachi, quando Silo avvistò il secondo orangutan madre, Pesek – nome che significa ‘naso piatto’ in Bahasa Indonesia. Il cucciolo di Pesek aveva tre anni. Al contrario di Suma, Pesek permetteva al suo cucciolo una vasta gamma di indipendenza. Non lo trasportava più, lo istruiva a sopravvivere nella foresta. Fu proprio il cucciolo a rispondere alla banana che Silo stava porgendo. Uno sfacciato macaco sfidò Pesek junior in un incontro che comprese una certa aggressività verbale tra i due primati concorrenti. Alla fine il giovane orango afferrò la banana e indietreggiò rapidamente, con Pesek che nel frattempo si era affrettata a portarsi nelle prossimità per proteggere la sua prole se fosse stato necessario. Pesek ed il suo cucciolo non sembravano propensi ad intrattenersi e ad intrattenerci, e se ne tornarono subito nella foresta. Noi ci incamminammo per un altro sentiero che scendendo ci portò al fiume Bohorok, superando la stazione di alimentazione del centro di riabilitazione poco prima di mezzogiorno. Silo ci informò che gli orari dei pasti degli oranghi sono la mattina presto e il tardo pomeriggio, e precisò che Suma e Pesek potrebbero venire a mangiare se gli capitasse di essere in zona, ma non dipendono dal centro per la loro alimentazione.
Arrivati al fiume, mi cambiai in preparazione al ritorno al lodge in zattera. Mi tolsi le calze di lana e trovai una lunga e snella sanguisuga che danzava sulla mia caviglia. Non ebbi bisogno del sale per strapparmela di dosso e gettarla nella boscaglia. Guadai il fiume, ma il flusso dell’acqua era troppo veloce per poter nuotare, così mi sedetti nell’acqua bassa per rinfrescarmi. Michael mi raggiunse nel ruscello freddo di montagna e ci gustammo il nasi goreng (riso fritto) offerto da Silo seduti sulle rocce calde e con i piedi a mollo. Strano quello che una rigorosa escursione di quattro ore puo fare all’appetito: Michael ed io convenimmo che era uno dei migliori pasti della nostra vita!
Dal villaggio arrivò l’uomo della zattera con quattro grandi camere d’aria. Mentre mangiavamo, le legò assieme per produrre una zattera lunga a sufficenza per tutti e cinque. Le rapide erano abbastanza intense ma non abbiamo mai corso il pericolo di ribaltarci. Gli spruzzi d’acqua del fiume erano ghiacciati! Fu un ottimo modo per terminare la nostra avventura.
È confortante sapere che oggigiorno nella foresta pluviale del Parco Nazionale Gunung Leuser vive un gran numero di oranghi di Sumatra. Si stima che ce ne siano 9000 nelle foreste pluviali di tutta Sumatra. Il turismo spinge le guide ad indulgere in alcuni comportamenti non ortodossi ed in contraddizione con la reintroduzione delle scimmie allo stato selvatico. Nonostante questo, si prova un grande brivido al vedere oranghi allo stato semibrado, e con un pizzico di fortuna anche selvatici, nel loro habitat naturale. È stata un’avventura a dir poco molto speciale.
Per saperne di più consulta http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_nazionale_di_Gunung_Leuser
Per quanto riguarda gli oranghi e i loro problemi di sopravvivenza, guarda il video: http://www.dailymotion.com/video/xznj05_oranghi-di-sumatra-sempre-piu-a-rischio-estinzione-il-lesser-national-park-aperto-allo-sfruttamento_news